2009 Roma - Epiphanie - Era 2000 . 1

Epiphanie

…simbolismo e un pizzico di surrealismo sono le chiavi di approccio alla realtà con cui tento di tradurre con il “pennello elettronico” ciò che vedo”. Sebastiano Messina in mostra nella Biblioteca Elsa Morante dal 28 marzo al 28 aprile”

L’arte della fotografia per immortalare l’attimo. Un attimo sognato, pensato, o un’immagine che ha bisogno di rimanere nell’attimo eterno? “Cercherò di rispondere brevemente, ma spero in maniera esaustiva alle sue domande, anche se preferisco comunicare attraverso le immagini e lasciare ad altri interpretazioni e discorsi. Non è mai stata “mia” la (fotografia che coglie nella sua irripetibilità la fugacità e l’eccezionalità di un istante congelandolo per sempre. Questo genere ha avuto maestri grandissimi, quali Bresson e Doisneau ad esempio, occhi sempre

vigili quasi a prevedere l’accadere per renderlo eterno. La mia storia è invece diversa, io sono un po’ come un pittore che usa la macchina fotografica al posto dei pennelli, non interessato a ciò che succede, ma che usa della realtà per cogliere non l’attimo né l’eccezionale, ma nell’usuale e nel sempre visibile ciò che pur nascosto non chiede che di essere evidenziato e offerto alla sensibilità dello spettatore filtrato dalla sua intelligenza e dalla sua cultura. Da parte mia simbolismo eun pizzico di surrealismo sono le chiavi di approccio alla realtà con cui tento di tradurre con il “pennello elettronico” ciò che vedo”. Così Sebastiano Messina risponde alla mia domanda con la solerzia che è solo dei grandi, con la naturalezza che è solo di pochi, con le parole, con la filosofia che lascia parlare l’arte. Nasce a Roma, si laurea in Filosofia. Espone in Italia e all’estero. Negli anni ’90 è fondatore e redattore della rivista Kr 991 insieme al poeta Miro Renzaglia e Claudio Spoletini. Una rivista di cultura, di poesia, letteratura, di immagini. Al progetto si susseguono e si integrano eventi, mostre, incontri, convegni. La poesia e i poeti hanno incontrato le scuole in un’avanguardia che scuoteva il presente. Pasolini era diventato il simbolo con il sue “esserci”, “dasein” esserci nel mondo, nella storia come insegna Martin Heidegger nell’opera “Essere e tempo”. Cura esposizioni Messina, coglie il senso, cerca e scopre Poltre attraverso il suo obbiettivo. Un percorso nell’esoterismo onirico celato, svelato…Nel frontespizio dei catalogo della mostra ci sono citazioni, quasi un itinerario

mentale per avvicinarci alla scelta di Epiphanie, al significato che Messina da a questo termine, “C’è infatti sapere e sapere (sapere che è insieme – non sapere). Questo sapere di secondo tipo inventa, immagina, fantastica di realtà irreali. Affonda le sue radici nel fondo senza fondo da cui provengono i miti e le favole che gli uomini si raccontano per dare (o negare) senso alla loro vita. E non solo non sa come stanno esattamente le cose, ma propriamente non sa nulla. Non sa se non quel principio o quell’espediente linguistico (cos’altro è il nulla?) in base al quale è possibile porre in questione il senso (o il non senso) delle cose.” Sergio Givone In Prima lezione di estetica, Laterza, 2003.

Dal testo Critico di Presentazione di Claudio Spoletini “…fare una fotografia è un gesto di consapevolezza, direi anche di responsabilità. Nell’istante in cui premiamo il pulsante della macchina, qualunque foto stiamo per fare, ci prendiamo una grossa responsabilità, scegliendo di “storicizzare” una forma del creato anziché un’altra o un’altra ancora. E questo è ancora più valido se consideriamo che la fotografia non fornisce una immagine impersonale del mondo, quantunque presa dalla realtà, ma una opinione di esso. A maggior ragione una foto paradossalmente può dire più su chi la fa che su chi ci si trova dentro.

Sebastiano Messina questa responsabilità se l’è sempre presa. Già dagli anni ’8

0, dalle serie su Pasolini fino ai lavori in cui reinterpretava gli anni della contestazione, ha sempre esibito un impegno contenutistico e formale di alto livello, del quale non era possibile dubitare neppure quando intonazioni di stampo surrealista hanno fatto irruzione nei suoi lavori.

Messina è ormai approdato ad una visione scarna ed essenziale, che non concede nulla alle mode ed anzi si distacca costantemente dalle tendenze chiassose di tanta produzione contemporanea. Sostenitore di uno stile sintetico e asciutto, ha sempre dato forma a un modo di esprimersi molto soggettivo preoccupandosi principalmente dei contenuti (= delle idee), a tutto discapito di una rappresentazione meramente realista, sia essa basata su una ispirazione derivata dalla natura o dagli oggetti circostanti; al contrario, ci racconta del sottile pathos che emana dalle cose o dalle situazioni, e ci suggerisce che in tutto il visibile esiste una parte a noi oscura che si riallaccia al mistero delle nostre fantasie, ossessioni, a volte angosce. Uno dei suoi tratti distintivi è sempre stato di tenere bassa la sua tavolozza, privilegiando colori tenui o spesso volutamente acromatici, con la precisa finalità di non distrarre lo spettatore dall’idea. Nelle recenti fotografie Messina si è spinto, ancora di più rispetto al passato, nei territori del simbolo, rafforzando questa sua scelta con un supporto di stampo filosofico e teoretico, ed ha realizzato foto in cui il proprio immaginario si manifesta nella scelta di figure ieratiche e inquietanti, plastiche e spesso intrise di un esoterismo onirico.

Espressioni D’Arte presenta la Mostra EPIPHANIE di Sebastiano Messina

Spazio espositivo: Biblioteca Elsa Morante Roma, via Adolfo Cozza, 7 (Ostia)

Data di vernissage: Sabato 28 marzo 2009

Data di chiusura: 28 aprile 2009

Orari di apertura: lun. mar. mer. 9-13 /15-19. gio. ven. 9-19. sab. 9-13

Ingresso libero

infoline: 06 45460481

Orario di vernissage: ore 11

Ufficio stampa Tiziana di Bartolomeo

e-mail: ufficiostampa@espressionidarte.it: www.espressionidarte.it: sebastianomessina@yahoo.it